Di proposito mai si é commentato la questione politicamente artefatta dello scontro in tema di sessualità coppie gay famiglia adozioni ai single e via di questo passo.
Si tratta di un imbroglio che tiene in piedi la carovana dei partitanti.

Da tempo una sparuta minoranza va ripetendo che è in atto un fenomeno chiamato ‘postdemocrazia’.
Vale a dire l’affermazione di un sistema dove le forme della democrazia parlamentare classica vengono in apparenza rispettate ma dove parlamento partiti governi e cittadini non hanno alcun peso. Il governo reale è in grembo a poteri esterni alle istituzioni, che sono principalmente di natura finanziaria e burofunzionariale.
Per anni l’allarme è rimasto minoritario,deriso ( la famosa battuta ‘ gomploddo gombloddo ‘). Alla fine i commentatori di maggior peso ne hanno preso atto.

Ma lo hanno fatto a modo loro,con nonchalance come se fosse cosa scontata e risaputa.Nessuno si è scandalizzato nè ha gridato che so ‘ al nazifascismo della finanza’ o al ‘fasciocomunismo burofinanziario’.
Costoro hanno anche preso atto,come fosse una ordinaria sinecura, delle impotenze dei partiti sugli snodi fondamentali del governo del paese e di un loro ripiegamento sui temi etici.
Un modo come un altro per sopravvivere, dimenticando il consenso speso per i passaggi di trasformazione regressiva del sistema.

Antonio Polito ( Corsera) per tutti
‘.. i vincoli internazionali della finanza e dei mercati, le decisioni che vengono prese a Bruxelles o a Francoforte, restringono i margini di azione della politica nazionale, e costringono i partiti a occuparsi di altro per darsi un senso. ‘

E continua: ‘La lotta politica, anche nel nostro Paese, si sta ormai caratterizzando sempre più come «guerra culturale», scontro di psicologie e di valori, e sempre meno come conflitto sociale tra interessi e classi. Il potere e il governo sono altrove e i partiti per darsi un senso parlano d’altro .’Postdemocrazia,appunto.

Alle parti si è assegnato un nuovo e specifico campo di scontro per legittimarne la sopravvivenza.
Il ruolo riservato è stereotipato e riduttivo.Dice Polito ’Una polarizzazione di tipo nuovo si ridefinisce intorno al solco che divide élite liberali e progressiste da una parte e non-élite conservatrici e tradizionaliste dall’altra.’

Questo da un lato vale come certificazione di esproprio dei partiti dal loro naturale campo d’azione dall’altro si sono arbitrariamente definite le sfere di valori attinenti la destra e la sinistra

Ai partiti è riservato una sorta di parco giochi dove sfogare le contrapposizioni . In questo spazio -ragazzi, i partiti,o meglio i loro simulacri, si danno un tono di movimenti attenti e contrapposti sui temi etico-morali che pomposamente definiscono da una parte ‘ diritti civili’ e l’altra ‘difesa della morale’.

Allo stesso tempo tengono in vita lo schema ultrasecolare di destra e sinistra, nei fatti obsoleto.
Nella realtà il quadro tradizionale di destra e sinistra si va liquefando. Secondo il politologo prof Ricolfi sta addirittura mutando platee e scolorendosi sempre di più.

Le conseguenze dell’escamotage sono ingannevoli. Su questi temi c’è nella società reale una trasversalità ben diversa da quella accreditata sommariamente a “elite e non-elite”.
Nelle aree delle ‘non -elite’ ci sono schiere di cittadini laici rispettosi delle libertà personali. Nelle aree delle ‘elite’ invece sovente spira il conservatorismo mai abbandonato della vecchia guardia che non è secondo al bigottismo che peraltro unisce cattolici hinc et inde.

Rendere un problema etico e personale materia di divisione e scontro politico è deleterio per la tenuta sociale della comunità, per la vita democratica delle istituzioni e dei partiti e per la soluzione dei problemi posti in campo.
Già i partiti. Sin dal concepimento del sistema democratico essi furono individuati come gli strumenti essenziali per il suo funzionamento, come insegna Tocqueville.

Oggi sono imitazioni, più simili a compagnie di ventura ognuna con il suo generale, legate alla fortuna di una persona e non di un’idea o di un progetto, distanti da impegni di coerenza culturale, affollati di avventizi e avventurieri disposti a frugare ovunque.
Anche nell’etica individuale e a dettare precetti morali che magari vengono disattesi dagli stessi apparenti sostenitori o a imporre condotte contrarie alla sensibilità di molti, legati a canoni più rigorosi.

Massacrare le coscienze altrui, rinnegare il proprio ruolo, dividere il paese su temi impropri,sfasciare dentro e fuori della sfera individuale e comunitaria di chi dovrebbe votarli..tutto pur di sopravvivere..almeno finchè la barca va.
In questo io trovo un’anima politicamente criminogena che mi spaventa