Tony Blair fu premier laburista in Gran Bretagna dal 1997 al 2007. A fine mandato iniziò ( o proseguì ?) attività di lobbyng degli interessi dei circoli elitari internazionali (WEF, World Economic Forum) e delle politiche finanziarie globaliste.

È fondatore e presidente dell’Institute for Global Change ” ( Istituto per il Cambiamento Globale), strumento dagli obiettivi chiarissimi. Riceve incarichi e cariche dalla finanza internazionale governante, Banca Mondiale compresa.

Blair è considerato il più accreditato lobbista planetario legatissimo al mondo finanziario e all’estabilishment globale. 

D’improvviso riemerge il suo nome, come quello che ha redatto e presentato il piano di pace per Gaza e fatto proprio da Donald Trump.

Un Paolo Mieli un pó ipocritamente stupefatto si meraviglia sia della ricomparsa improvvisa di Blair sia del subitaneo e inaspettato successo del suo piano.

Per non piegarsi all’evidenza sottaciuta, lo stesso Marco Travaglio preferisce riconoscere meriti a Trump e alla cosidetta ‘madman theory’ ( teoria del matto ). Cioè siccome è matto, meglio obbedire, perchè non si sa mai. 

C’è anche chi grida ‘Grazie Trump’ o invoca per lui il Nobel per la Pace, poi diversamente assegnato. 

C’è qualcuno che attribuisce la conversione improvvisa alla pace alle manifestazioni propal e alla Flotilla. Dimostrazione che i terrapiattisti non sono soli.

Nessuno che riconosca il vero.

L’intervento su commissione di Tony Blair, mr Wolf, il problem solver della finanza occidentale di questa tragica quanto reale Pulp Fiction, ha rivelato l’arcano anche ai più increduli. 

È che il Big Ben  del governo finanziario ha detto stop.

Il Qatar stato canaglia ma ben sopportato per i suoi forzieri, i suoi fondi e i suoi investimenti, un angelo custode di Hamas di cui ospita nel suo territorio i vertici politici e ne finanzia le azioni,  è stato forse ammonito o ha semplicemente compreso l’insostenibilità di una prolungata instabilità bellica, diffusasi ben oltre i desiderata iniziali. 

La guerra ha esaudito le aspettative nel depotenziamento dell’Iran e nella distruzione di Gaza (che andrà ricostruita), nel consumo di armamenti, nell’indebolimento delle realtà terroristiche dell’area. Il costo umano non rientra nei dati sensibili di chi opera per algoritmi e IA. Oggi il conflitto di Gaza ha cessato la sua ragion d’essere per la finanza governante.

Gli episodi bellici diffusi in quasi tutto il Medio Oriente rendono poco praticabili gli  stretti  e i canali da Hormuz a Suez, con contraccolpi pesanti sulla stabilitá richiesta dalle speculazioni finanziarie. 

Nel tempo le azioni armate immerse nella liquidità del momento geopolitico stavano portando fuori asse paesi e realtà legate per molti versi anche alle logiche della finanza e offrivano il fianco a penetrazioni indesiderate ( Cina).

Aree  destinate a altri contesti  rafforzavano legami  con stati sottoposti al rischio del terrorismo belligerante . È il caso del Pakistan  ( potenza nucleare) che recentemente ha firmato un accordo di difesa reciproca con l’Arabia Saudita, stato in posizione di coesistenza con l’ Occidente, mai troppo rigido sempre aperto al negoziato.

È stata sicuramente valutata la forza attrattiva del BRICS + che già comprende la stessa Arabia Saudita e gli Emirati Arabi e il rapporto che fa avvicinare quella parte di Medio Oriente alle problematicità dell’ India ( potenza nucleare) in crescita quantitativa e antropica esponenziale.

È apparso improcrastinabile mettere un fermo a questo mare in tempesta che si dimostrava contrario agli interessi speculativi e motivava il pericolo della perdita di pezzi significativi vicini al fronte finanziario occidentale.

Ci si è messo una pezza e in quattro e quattrotto uscito dalle quinte Blair e il suo piano. E con mr Wolf in campo come d’incanto è arrivata la fine delle ostilità. 

Il resto è consueto : proseguirà il teatrino di un Trump trionfatore e dei numerosi attori di contorno a prendersi i coriandoli di gloria, come i personaggi locali nel palco a far ressa  attorno all’oratore di fama.

Blair ritornerà dietro le quinte e a armi deposte si metteranno in ordine molte verità sui numeri, le situazioni e i misteri del 7 ottobre 2023.

Per iniziare si apprende che degli aiuti cosiddetti umanitari l’82 % venivano rapinati e rivenduti al mercato nero da Hamas. Venerdì 10 ottobre a Gaza un sacco di farina costava 9 € ,mercoledì 23€.

Ecco anche perchê si è fuori dalla mischia : per evitare di essere presi per i fondelli ubique quicumque  ( dovunque, da chiunque).