‘Come può uno scoglio arginare il mare’ cantava il mitico Battisti. Su certi argomenti si avverte lo stesso senso di sproporzione fra le forze contrarie e la verità elementare. L’impulso è smettere di fare quello dalla bocca quadrata in un coro di bocche tonde. Poi il disagio interiore più che la mission spinge a continuare. Non c’è organo mediatico, mezzobusto tv, che non lodi i recovery fund e il suo preteso contenuto risolutore. Non c’è economista, uomo politico, partito che non attribuisca loro un effetto salvifico. Né fanno argine le sedicenti opposizioni, che in guisa piuttosto abusiva vengono definite ‘di destra’. Ammutolite come chi si è venduto l’anima, non si oppongono in Parlamento al recovery plan, né fanno il doveroso fuoco e fiamme nella comunicazione. Riassumo i concetti basici:

1) Le risorse del recovery fund saranno erogate non subito ma in molteplici rate a far data con un primo 10%(forse) a meta’2021

2) Non saranno date per le necessità del paese richiedente, ma esclusivamente per proposte che siano conformi alle richieste UE, per omogeneizzare il paese alle dinamiche economiche e politiche dell’UE medesima

3) Le risorse saranno erogate soltanto a verifica dei risultati conseguiti

4) Il governo italiano ha un suo ferreo controllore già nominato dall’UE, una specie di commissario ad acta.

5) Con i recovery fund vi è l’accettazione delle condizionalità europee, peggiori di quelle generiche previste per il MES, che almeno ha il pregio di vedere le somme anticipate e per destinazioni utili al paese.

6) Con il recovery fund si aumenterà il debito pubblico in mano al mercato estero, alle piattaforme in grado di movimentare lo spread secondo convenienza

7) Essendo a quel punto il fuso del debito già debordante saranno impediti altri impieghi e altri investimenti.

8) Non viene soddisfatta la principale necessità dell’economia nazionale, cioè immissione nel circuito di risorse immediatamente utilizzabili. Nella sostanza e anche supponendo che non andasse sprecato un euro, il rimette il paese in modo irreversibile nelle mani dell’UE e raggiunge lo scopo di quella ulteriore e definitiva sottrazione di sovranità, che ci renderà colonia o protettorato. Registro (è doveroso) che il solo Tremonti ha spiegato le cose in questo modo, anche se in guisa sommaria.

La cosa più grave è l’allineamento su queste posizioni suicide, da parte di Lega per Salvini premier e Fratelli d’Italia, conquistati al mainstream, per ignoranza, per superficialità o per interesse, che a questo punto nessuno può escludere.

Siamo in pochi a dire queste cose in un’Italia sempre più povera e colonizzata. L’unico contributo alla verità è che si è fatto chiarezza anche per gli illusi irriducibili. Chi avrebbe dovuto proteggerci, forti anche del consenso elettorale, rivela un volto da alcuni da tempo sospettato. La realtà provata è che il paese è nelle mani di una compagnia di giro gestita dagli stessi impresari, dove ognuno recita a comando la parte assegnata.