Talvolta l’eccezione conferma la regola. Questa volta la regola è confermata senza bisogno dell’eccezione: l’opera di demonizzazione da un lato e le ola dall’altro.
Il rieletto presidente USA nello speech di insediamento, più comiziesco che istituzionale, annunziava il cambiamento integrale.
I commenti nazionali invece che sulla sostanza si sono concentrati sui gesti dello squinternato asperger-man, evocando la vittoria di un presunto fascismo tecnoresiliente.
Di là dalla pseudo barricata si è presa la frase più rodomontica dell’altro squinternato, che consapevolmente gli statunitensi hanno votato, e se ne è fatta la bandiera di un altrettanto presunto riscatto trionfale.
Un quotidiano governativo sfidava il ridicolo e a caratteri di scatola alla porporina titolava ‘INIZIA L’ETÀ DELL’ORO’
Dall’altra parte si sono aggiunte le sciocchezze dei soloni fondatori delle alleanze antigovernative, le menzogne consapevoli di chi tenta di salvare l’Ue, le arroganze di chi intende perseverare nelle politiche suicide del mainstream.
Altra scemenza, questa proveniente da più parti ‘ Meloni ponte fra Usa e Ue’ attribuendo all’ Italia e al premier un ruolo contraddittorio e fantasioso.
Il tutto a corroborare le sceneggiate al tavolo del monopoli dove chi conta poco o niente si gonfia come la rana di Fedro a forza di stupidaggini.
Fuori dal teatrino, Trump ha vinto perchè l’America profonda lo riconosce come condottiero e profeta. Fra i tratti qualificanti spiccano il tipico spirito semplificante senza sfumature, lo spirito da frontiera, la giustificazione della violenza, sembiantemente reattiva, la tutela del principio fondante ‘ first America’.
La lontananza dai ‘sofismi ‘ delle culture costiere dell’America permissiva, inclini ai ricami del sapere, alle indulgenze, alla distruzione dei cardini di un mondo che si riconosce negli uomini duri e nelle loro donne.
Il tutto condito dal martirologio della persecuzione e dalla mano di dio che -cow boy dei cieli-sviò il colpo mortale assegnando al miracolato il sacro compito della risorgenza stellestrisce.
Gli ingenui nostrani della cosidetta ‘destra’al governo si comportano come se avessero vinto loro.
La diagnosi é chiara : Le scelte del finanziarismo stanno stressando gli equilibri planetari. Hanno generato un fenomeno detto ‘policrisi’ cioè crisi multipla, generale, polivalente, fuori controllo.
La rincorsa alla speculazione e alla crescita quantitativa utile a cerchie sempre più ridotte, lascia sul terreno troppe devastazioni sociali, economiche, ambientali, di risorse, con effetto negativo moltiplicatore.
ll finanziarismo ha effettuato il suo affondo con l’economia virtuale, il green deal, la transizione energetica, il globalismo anticomunità, la woke e la cancel culture. Persa la presa di queste scelte
il finanziarismo si è scisso, non variando di un millimetro il target : massimo profitto per pochi, finanza al governo, fine delle culture e le economie di comunità.
Una parte insiste nella vecchia strada e tiene le posizioni anche se momentaneamente sconfitta.
L’altra corregge il tiro e cambia cavallo: si isola negli States e da lì esalta l’America che dirige le cose del mondo, tentando di
di creare una base si consenso popolare in USA a spese del resto del pianeta, Italia compresa.
Si dice basta al green at any cost, alle energie alternative, alla rinunzia all’economia produttiva, alla guerre, alle immigrazioni illegali e così via.
Si ripropone l’età della ricchezza per tutti gli statunitensi, il sogno americano, la conquista dello spazio.
Prima l’America sì ma a spese degli altri.
Fra gli ” altri” c’è l’Italia che soffrirà prezzi insostenibili per l’energia, dazi punitivi, l’indebolimento dell’euro, i costi bellici della Nato e molto altro.
Cosa ci sia da gioire non è dato sapere. Il governo della finanza ha mutato portavoce e le comunità – Italia compresa- sono in fondo al pozzo. Strette fra le scelte inossidabili di una UE suicidiaria e gli USA che cresceranno sulle nostre sofferenze.
In Italia alcuni in semisolitudine assistono impotenti a risse da cortile, agli inspiegabili trionfalismi, al complesso del fascismo, diventato tecno e ricco sfondato.
Un vuoto siderale dove si stagliano milioni di Calandrino e di capponi di Renzo.
Indefessi, ostinati, incredibilmente refrattari alla presa di coscienza.