Roma, 9 gen. (askanews) - Durante l'incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, in tema di ripresa economica, è stato "riaffermato l`impegno del governo italiano sul Pnrr". E' quanto riferisce una nota di palazzo Chigi. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato oggi a Palazzo Chigi Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Dopo il colloquio a Bruxelles in occasione della prima visita all`estero da presidente del Consiglio, l`incontro odierno, svoltosi con la partecipazione del ministro Raffaele Fitto, "ha rappresentato un`ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio europeo straordinario del 9-10 febbraio dedicato in particolare all`economia e alla migrazione". Nel corso dell'incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la presidente della Comissione europea, Ursula von der Leyen "è stata anche condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile e la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese", si legge nella nota di palazzo Chigi. E` stata inoltre espressa soddisfazione - si sottolinea - per la firma, prevista domani a Bruxelles, della Dichiarazione congiunta Ue-Nato.

Se diamo un’occhiata  ai giorni appena trascorsi ci si avvede che è un continuo ripetersi di fatti apparentemente estranei, ma tutti con radice e scopi univoci, come grani della stessa collana.

a) L’Ue propone una delibera che prefigura spese insostenibili per i proprietari di immobili. Il provvedimento è al 2033, ma la sua approvazione sin da ora, produce gli effetti voluti dalla postdemocrazia governante.

Devalorizza il patrimonio immobiliare, scoraggia l’acquisto della casa, riduce la stima del valore della ricchezza nazionale che si compone in buona parte di cespiti immobilari, svia gli investimenti privati verso la speculazione, i fondi, le obbligazioni.

b. la revoca del bonus e della cessione dei crediti per soddisfare le esigenze contabili e teoriche dell’Ue, fa rischiare il collasso della microimpresa edile a tutto vantaggio dei grandi gruppi, capaci di far fronte diversamente alle aperture di credito bancario.

c. L’incremento anomalo di immigrazione clandestina, al quale l’UE non fa fronte, se non a parole per pura convenienza istituzionale, mentre i paesi di primo impatto sono lasciati soli a gestire questa nuova ondata.

L’aumento di immigrazione comporta un’acquisizione di manodopera a prezzi infimi con le convenienze del caso.

d. Nel mentre il paese viene lasciato a se stesso per la difesa delle coste, l’Ue si dà un gran daffare perchè la speculazione metta le mani su quegli stessi litorali, premendo per le aste sulle concessioni balneari.

Uscendo dalla polemica, dai torti e le ragioni, è certo che alla fine della fiera sarebbe disarticolata una piccola imprenditoria eterogenea, tipica, oltre all’estinzione delle numerose attività connesse, per far affermare la speculazione, gli investimenti internazionali, il riciclaggio del denaro malavitoso ( che per le regole europee contribuisce al PIL), comportando più che i  danni evidenti, disastrose conseguenze per  chi direttamente o di indirettamente vive di questo tipo di circuito lavorativo, imprenditoriale, commerciale.

e. L’inflazione, il rialzo dei tassi e la politica della BCE, i prezzi dei carburanti e dell’energia lasciati alla speculazione e alle piazze borsistiche, il recente fallimento dell’icona della green economy e delle start up, con il naufragio dell’istituto bancario capofila di quella scelta economico- finanziaria, tutti strumenti della politica postdemocratica, si stanno riversando  sull’economia del paese e allargano le schiere dei poveri e dei senza il minimo vitale.

f. Lo stop momentaneo alle auto elettriche per l’incaglio provocato dalla Germania, conferma l’ulteriore attentato Ue alla economia nazionale per favorire gli interessi postdemocratici.

Dovremmo indebitarci di più per distruggere quel po’ di industria residua che ancora sopravvive e quelle eccellenze del sapere nazionale che illuminano il mondo dei motori.

Tutto per consentire nuove speculazioni, emissioni di titoli e futures a go-go per coprire i vuoti e i fallimenti provocati dall’invenzione precedente, la Silicon Valley.

Se si mettono insieme i pezzi, si capisce che l’offensiva è in atto e la milizia Wagner della postdemocrazia continua i suoi stermini e le sue avanzate, con complicità importanti all’interno delle mura nazionali e l’alleanza solida con il braccio politico dell’Ue.

Il governo, anche al netto degli scivoloni ripetuti, non fa quanto promesso a tutela della comunità e dell’interesse nazionale, dimenticando gli impegni. Forse può esservi l’illusione che apparendo filo-Ue, possa sopravvivere e sfangarla, pur deludendo le aspettative e le promesse.

A meno che come pensano in  molti, l’arruolamento nella Wagner di chi conta sia tanto precedente al 22 settembre 2022 quanto riservato.

Non si scordi Voltaire’ Io conosco la gente, cambia in un giorno. Elargisce con la stessa generosità il suo odio e il suo amore. ‘ Memento homo’ anzi  ‘Memento domina’