Riflessioni dopo il rinvio a giudizio del sindaco, assessore e amministratori pubblici della città di Arezzo

E’ comprensibile la difesa ultima vana di tutta la maggioranza verso il suo sindaco, rispetto agli accadimenti di questi giorni. Tuttavia…

Ciò che probabilmente non è ben chiaro ai più, è la previsione di ciò che ci aspetta nei prossimi mesi, dopo che il tribunale avrà consegnato ai collegi di difesa e alle parti civili, la trascrizione delle migliaia e migliaia di intercettazioni e/o registrazioni, che già si trovano nell’immenso fascicolo processuale: uno stillicidio giornaliero di notiziole, chiacchiere e maldicenze quando non anche notizie di reati, scambiate tra i personaggi di questa storia antica quanto il mondo (sembra di leggere Cicerone).

La maggioranza sappia che già si preparano grigliate e girarrosti, in cui a fuoco lento verranno cotti assieme alle patatine, per mesi e mesi in attesa di un verdetto il cui risultato sarà tutto sommato ininfluente. Perché quello che ci aspetta non è un caso giudiziario: non interessa solo sapere se c’è stato o meno reato perseguibile dai gendarmi coi pennacchi, ma soprattutto un caso politico, che non necessita di alcuna sentenza.

Svolgendo il ruolo di difensore politico del Sindaco Ghinelli, la vice Lucia Tanti ha qualificato l’opposizione: “Aggressività inaudita, giustizialismo a senso unico, pagliacciate istituzionali, morbosità geografica e meri pretesti”.

Ma l’opposizione fa l’opposizione. Altri partiti politici, attaccando in difesa, scrivono che dovrebbero dimettersi anche gli amministratori (quelli di idea diversa dalla loro) attualmente sotto inchiesta con “ben altre accuse”. Benissimo. Chi sono gli amministratori pubblici in carica attualmente rinviati a giudizio? Sareste così gentili da citarli nome per nome con relativa data di udienza processuale? Parliamo di Arezzo? Della provincia? Della regione? Della nazione?

Forse parliamo del sindaco di Lodi che rimase in carica ben 10 giorni dopo l’avviso di garanzia, e sbattuto in galera per aver cercato di favorire il suo comune, per poi essere assolto dopo 5 anni? Quel sindaco che fu massacrato dal centro destra, dai suoi giornali e dalle sue tv a reti unificate, insieme alle Taverna, ai Di Maio, ai Grillo che sfilarono a Lodi invocando la forca? Mai più. Né a Lodi né tantomeno ad Arezzo. Nessuno invoca la via giudiziaria per la politica. Qui c’è solo una cosa che dovremmo invocare: il buon senso. Spero che Ghinelli sappia ciò che lo aspetta: una via crucis con decine di stazioni.

Le opposizioni non meritano di essere offese e dileggiate solo per svolgere il loro lavoro in rappresentanza degli interessi dei cittadini. Cara maggioranza, non è normale che in questa città il dissenso, di qualsiasi tipo e di qualsiasi colore, non abbia diritto di cittadinanza per decreto della maggioranza. Le opposizioni fanno, e meno male che lo fanno, il loro lavoro. Questo è il sale e il senso della democrazia. Aspirare alle adunate sotto al balcone, mentre un popolo osannante e pronto a perdonare qualsiasi nefandezza acclama il suo eroe, è costato già troppo al popolo italiano.

Mi occorre infine ricordare che la stampa non è soggetta a censura, che nulla di quanto pubblicabile verrà cancellato, inutile aggredirla nel tentativo di addomesticarla. Non funzionerà

Il buon senso, soltanto il buon senso, avrebbe dovuto suggerire di non ricandidarsi così come oggi, sempre il buon senso, suggerirebbe di dimettersi…. Non la magistratura, non la politica, non le sentenze future qualsiasi esse potranno essere. Anche se fosse assolto e lo speriamo vivamente, come si ricuciranno gli strappi di questi tempi, passati a leggere quotidianamente il racconto di offese ed oltraggi (all’interno, si badi bene, dello stesso perimetro di maggioranza), tra asini che volano e ordini perentori?

Ci aspettano mesi complicati, mentre già si sente lo sfrigolio dei carboni accesi sotto i girarrosti, che si preparano a salutare allegramente l’anno che verrà…