“Ci sarà pure un giudice a Berlino” gridò il mugnaio Arnold vittima di giudici corrotti. E a Berlino trovò il giusto giudice.” Ci sarà pure un giudice a Roma” gridò il sig. Rossi, vessato da una sentenza iniqua. Ma a Roma non lo trovo’. Oltre lo scandalo e le banalizzazioni da talk show, il verminaio scoperchiato è un colpo al rapporto fiduciario dei cittadini verso il sistema giudiziario.

Ognuno può essere legittimato a dubitare dell’equità un giudicato. Ognuno potrebbe domandarsi a quale corrente della magistratura appartenga il suo giudice, chi l’abbia raccomandato, chi influenzerà il suo provvedimento, a chi potrebbe rispondere prima che alla legge.

Siamo come quel coniuge che sospetta che il partner si dia alla pazza gioia con persone estranee alla coppia e che coglie attraverso la sua viva voce che non si tratta di sospetti, ma di certezze. Fine della speranza, fine dell’incertezza. Dopo l’incredulita’sopravviene lo sdegno. Come in questo caso.

Adesso si sa per certo che: 1) Da sempre l’organo di autogoverno a tutela dell’indipendenza dei giudici è in realtà “il luogo giusto per la mediazione fra le correnti” 2) Le nomine e le assegnazioni sono fatte con quel sistema 3) C’è addirittura una stanza al CSM deputata al mercimonio, la numero 42.  4) Le assegnazioni seguendo le alchimie correntizie non sono compiute da uno, due o tre membri, ma da tutti e 27 più il presidente della repubblica. 5) ogni nomina, ogni assegnazione di magistrati tiene conto prima di tutto degli accordi correntizi e del manuale Cencelli. 6) Il Pm Gratteri in Calabria fu nominato non perché bravo e meritevole, ma perché’ frutto di una mediazione correntizia. 7) Lo stesso dicasi per Greco a Milano. 8) “le correnti sono determinanti per fare carriera” è vero che uno bravo che non appartiene a nessuna corrente può non farcela”. 9) la nomina del vicepresidente del Csm, fu frutto della più classica delle mediazioni fra correnti con tanto di cena di suggello pattizio nella casa di un membro in uscita dell’organo 10) Le indagini e i processi a valenza politica si basano non sui fatti ma sulle convenienze politiche e di corrente. 11) nonostante tutto questo per il presidente della repubblica “il CSM è impegnato nello svolgimento delle sue attività istituzionali’. Come se le dimissioni di qualche membro fossero bastevoli per rilegittimare un sistema che utilizza un organo costituzionale per far mercato di incarichi, dove il merito è allocato in posizione gregaria rispetto all’appartenenza correntizia e dove la scelta del vicepresidente e tutte le altre assegnazioni sono frutto di un sistema inquinato.

Fra i problemi che si pongono ci sono: 1) Le migliaia di magistrati bravi ,operosi, avviliti da questo sistema, dalla propria classe dirigente, da una politica che non e ‘da meno e da una presidenza della repubblica inadeguata ,rimangono senza nessuna tutela , sono lasciati a se stessi, avversati se equanimi e non protetti dalle correnti, senza mezzi , senza riconoscimenti ,in una solitudine drammatica e sottoposti al ludibrio dell’opinione pubblica .2) I cittadini possono sentirsi legittimati a non riporre alcuna fiducia in una magistratura cosi ‘governata e a ritenere che ogni sentenza possa essere un sopruso. 3) l’ordinamento non può vivere a lungo con uno dei tre poteri ridotto in queste condizioni, in ispecie in un quadro istituzionale già cagionevole.