Il Monte dei Paschi di Siena retrodata la sua nascita identificandola con la nascita di un monte di pietà (1472).In realta’ la banca di garanzia fondiaria (pascoli) nasce successivamente e poi si fonderà con il monte di pieta’.
Le fusioni e le incorporazioni sono nel dna del Monte.
Quando rappresentava l’archetipo della banca-partito, padrona del pci, del pds, dei ds toscani, si gioco’ credibilita’e risorse nell’incorporazione della Banca del Salento, operazione fallimentare finita per tribunali, voluta da D’Alema.
In tempo di fusione di cattolici e sinistre ci fu l’altra botta al Monte, il colpo Antonveneta, l’accusa di cospicue tangenti al Pd, le condanne pesantissime a direttore e presidente, espressioni del pd.
La posizione del Monte di Banca-partito aveva fatto sì che in provincia di Siena (250.000 abitanti circa) il numero di iscritti al partito postcomunista fosse superiore a quello di Firenze e provincia .
Il Monte più che un istituto bancario nazionale era il cuore pulsante del postcomunismo regionale .
Non c’era ente, fondazione,iniziativa della Regione Toscana che non vedesse la sua presenza come partner.
Certe cose rendono più di altre il profilo delle situazioni: la giunta regionale Toscana veniva presentata nel salone dell’Mps fiorentino e lì si inaugurava la campagna elettorale del candidato presidente.
Con la sinistra il rapporto era così intenso che i mutui fondiari avevano un tasso preferenziale( -1%)se il contraente era un iscritto alla CGIL.
Come di consueto la parte di centrodestra del Mondo di Sopra aveva intessuto i giusti rapporti per i propri affari e così quelli come me sembravano coyotes che abbaiavano alla luna.
Non è un caso che l’eclissi del Pd in Toscana inizi e prosegua con la crisi dell’Mps.
La banca è paradigma dello scenario italiano ,quasi come un racconto in metafora.
Il suo destino le fa proseguire questo ruolo.
Come fu esempio paradigmatico di un certo tipo di andazzo politico finanziario oggi e’ un esempio trasparente di cosa significhi il potere postdemocratico che soltanto oggi viene allo scoperto .
Si seleziona il personaggio: proviene da sinistra, e’ rassicurante poichè uomo di D’Alema.
Gli si conferisce profilo internazionale ( Fondo monetario internazionale,Ocse) .
Lo si fa ministro al ministero giusto. Da lì pilota l’operazione salvataggio Mps -pd con un robusto finanziamento statale (denaro pubblico), con il placet UE.
Si coglie poi il beneficio elettorale per il pd candidandolo a Siena.
Si sposta a Unicredit avendo assolto i suoi servizi come politico.
Unicredit acquista la parte buona di Mps lasciando sul lastrico 3000 persone almeno e la parte meno buona alla deriva (come da insegnamenti di Draghi) .
Il ministro venditore e’ del club postdemocratico e uomo di bankitalia e di Draghi.
Risultato : 1) il sistema bancario registra un grande utile e una grande chance speculativa 2) I ‘rami secchi’ vengono eliminati pagando lo scotto di disoccupazione,creditori insoddisfatti, economia di territorio compromessa, il tutto per mezzo dell’uso del pubblico denaro.
Però si potrà’ dire 3) che il pil e la ricchezza complessiva saranno aumentati 4) che il sistema colloca e premia i suoi uomini 6) che il pd è cancellato dai responsabili 7) che le istituzioni democratiche formalmente hanno deciso, anche se in realtà’ hanno avallato le decisioni del Mondo di sopra.
Questa è la classica applicazione della post democrazia. Non manca niente, neppure il disinteresse generale.