Forte dei Marmi, 5 aprile 2020

Neanche si sono freddati i piatti serviti da Monti e Conte che come da copione è entrata in scena, la star, Mario Draghi. Nell’avanspettacolo si alzava il sipario ed il presentatore tastava il polso al pubblico, il comico lo scaldava ‘poi entrava in scena la soubrette ,tacco impossibile ,slip mini, e due coriandoli color diamante sui capezzoli un po’ nascosti e un po’no.
Canticchiava male un motivetto ,ballava un po’ peggio ,sciorinava le sue grazie in un profluvio di luci rutilanti e lustrini scintillanti ad un pubblico abbacinato da quel po’ di trasgressivo più immaginato che intravisto.
‘Al teatrino Italia ‘la star Mario Draghi ha canticchiato e ballato male, ma si è fatto applaudire con il refrain “date cor debbito, basta fa’ i micragnosi, spendemo, famo, dimo. ” Novità assoluta del suo repertorio. La trappola è scattata. Tutti o quasi in sollucchero per Draghi. Meglio lui che quegli scappati di casa di adesso. L’uomo della provvidenza è di nuovo in arrivo.’Timeo Danaos et dona ferentes’ dicevano i latini “temo i greci anche quando portano doni’. Draghi è il portavoce dei Danai e il peggiore fra loro. È uno degli uomini più potenti del mondo. Fa parte del Gruppo dei Trenta sancta sanctorum del governo e del potere finanziario e bancario mondiale, cioè dei dominatori del pianeta. È da sempre uomo Goldman Sachs, di cui fu vicepresidente e managing director. Potrei continuare .Ricordo soltanto che è il maggior responsabile della svendita che passò sotto il nome di “privatizzazioni’ , che provocò la perdita a favore della finanza ,per lo più english speaking ,del patrimonio industriale dello stato e che uno dentro le cose come Cossiga lo bollò con parole di fuoco , come personaggio temibile e indegno di ricoprire la carica di presidente del consiglio.
Oggi secondo lo schema messo in campo dal nuovo ordine dei mercati e spiegato da Monti nell’intervista in inglese a Cnn ,costui ci descrive una crisi epocale , al pari di una guerra ,che non si potrà risolvere se non allargando il debito pubblico .Niente paura ,i soldi ce li darà l’UE che ha diritto a garanzie e a restringimenti di sovranità dello stato debitore con l’ingresso del creditore ,cioè l’ UE stessa, nel potere decisionale dell’ente debitore ,il tutto consacrato in apposite norme anche costituzionali a sostegno. Va in scena DRAGHI :MONTI 2 ,LA FINE DI TUTTO.
Come al varietà’. Prima Monti, poi Conte sui bond europei o il salva stati ,infine lui ,the best.
Non è vero che la pandemia ‘’e’ come una guerra” . La guerra prevede ricostruzione e riconversione, non la sola ripresa. La guerra porta svalutazione per vincitori e vinti, la pandemia no. In sostanza si tratta di immettere benzina o di chiudere falle nei serbatoi. Non di rifare la macchina o rimetterla su strada dopo averla trasformata in autoblindo e essersela fatta cannoneggiare. Affermare che è come una guerra è la frase ad effetto che crea l’ansia da dramma irreversibile tale che si è disposti a tutto e farsi prestare i soldi dagli strozzini, farsi governare dai loro uomini di fiducia, rinunciare a libertà, democrazia, indipendenza. Abbiamo le energie per uscirne con le nostre eccellenze. Siamo i primi al mondo per capacità di risparmio. Ricchezza privata disponibile :10500miliardi di cui 6000 in beni immobiliari e 4500 di cash. Di questi ,1400 in depositi e il rimanente in investimenti finanziari. Sarà sufficiente determinare la riconversione di qualche centinaio di miliardi in investimento in titoli che rappresentino un debito di stato con interessi appetibili e la disposizione ai grandi investitori nazionali di destinare moneta a quei titoli e ce la faremo da soli. Va da sé che la ripresa non richiede l’intervento di sostegni e sussidi statali. Sarà sufficiente tagliare le imposte a persone ed imprese e destinare il debito a ricostituire provviste a copertura del diminuito gettito. Facendo così Draghi potrebbe starci lontano, i profittatori rimarrebbero senza lavoro, la burocrazia senza potere e i politici inadeguati
fuori posto. Troppi piedi da pestare? Può darsi, ma se non si è capaci di difendere la nostra libertà significa che forse non lo meritiamo