Non sono stato tenero con l’on. M.E. Boschi, a mio avviso vero disonore di questa legislatura, mentitrice seriale, insensibile ai doveri istituzionali discendenti dai ruoli ricoperti. Ma attribuire a lei responsabilità’ specifiche sul crack di Banca Etruria, e’come attribuire al vescovo di Arezzo la responsabilità’ diretta circa gli scandali orrendi di sesso e pedofilia che da anni travagliano la Chiesa anche dalle nostre parti.
E poi ritenere che la Boschi o il suo babbo (le cui responsabilità’ in funzione delle cariche ricoperte e di quanto commesso o omesso rimangono al vaglio dei giudici) siano direttamente colpevoli del disdoro che ha investito Arezzo (peraltro non nuova a sputtanamenti semiplanetari), e per questo pensare di chiamarli in giudizio per il ristoro dei danni, sembra più’ vicino a un episodio di ‘ Scherzi a parte ‘ che alla realtà’ .
Mi domando se crei più’ danno ed imbarazzo alla città’ un sindaco, peraltro professore, ottimo ingegnere, figlio di avvocato e per di più attempato che si attarda in simili esternazioni, piuttosto che le asserite responsabilità’ boschiane sul fallimento di Banca Etruria.
Ciò’ detto, riaffermo quanto,già’ espresso in Parlamento :la Boschi resta un pericolo pubblico, per l’ Italia, per la democrazia, per la verità’. Ma questa è un’ altra storia.
Maurizio Bianconi