I tre fiori sono stati scelti come testimoni di quello che presiede al contesto. Il dl 34 del 19.05.2020 ( quello del rilancio esostegno all’economia) entra in vigore quello stesso giorno. Ma fino al 20.05.2020 nel sito della Gazzetta Ufficiale non c’era traccia del decreto.

Bestialita’ unica anche per un governo un po’ cialtrone come questo, attentissimo alle minuzie, ma sprovvisto dei fondamentali. Penso che non ci siano precedenti dell’entrata in vigore di una norma e delle connesse sanzioni senza la sua contemporanea divulgazione. Un governo serio, in una democrazia dove la forma è sostanza avrebbe dovuto provvedere alle rimozioni funzionariali e agli opportuni abbandoni politici.

La gravità formale e sostanziale è evidente: i cittadini hanno dovuto sottostare a delle norme che non conoscevano né avrebbero potuto conoscere. Costituzione più che ferita, fatta a pezzi. Prova che ormai sono saltati i parametri del sistema.

Il secondo fiore è nell’art 38 che prevede il rafforzamento e il sostegno alle start up innovative. Intervento lodevole, ma con importi insufficienti. Il problema del legislatore è comunicare che si sostengono le nuove imprese innovative. Non conta poi se è miserrimo il numero delle beneficiate o insignificante il contributo. L’importante è cinguettare che si è pensato al nuovo.

Siamo al terzo fiore. Si prevede la creazione di un fondo denominato “First Playable Funk” con dotazione di 4 milioni di euro. E ‘finalizzato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei video-games necessari alla realizzazione di prototipi con contributo a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili per ogni singolo prototipo nel limite massimo di euro 200.000. Il linguaggio è contorto e tende a distrarre dal cuore del problema. Che non è l’esegesi del testo ma risolvere il legittimo dubbio che si sia ricercato il modo per pagare coloro che hanno sviluppato, cedendone l’uso gratuito, l’app di tracciamento dei positivi al Covid e che nessuno ha ancora visto.

Ad oggi non conosciamo i dettagli operativi della App, perché il commissario che il 16 aprile scorso disponeva per decreto di procedere alla stipula del contratto di appalto del servizio, non lo ha ancora pubblicato ,in totale violazione del Codice dell’Amministrazione dello Stato. Allo stato attuale, la App Immuni risulta in lavorazione, mentre sono stati predisposti gli ambienti di sviluppo e si è in attesa della data di lancio,
che si sposta in avanti di settimana in settimana.

Uno delle cause per la scelta di IMMUNI, è l’uso gratuito e non si rende noto il contratto ,ne’ si allontanano i sospetti, che paiono fondati. Sarebbe il caso di sapere quali siano gli obblighi da parte dello Stato e per sapere questo sarebbe utile che ci si decidesse a pubblicare il contratto di assegnazione.

Il diavolo sta nei particolari, così come le insidie. Gli esempi casuali presi nella montagna di articoli ribadiscono che quel ristretto mondo fa e disfa a piacimento, ordina il rispetto di norme minute, ma non rispetta le fondamentali, scava il fosso che separa cittadino e amministrazione e conforta la giustezza del convincimento che il detto in bocca a Alberto sordi nei panni del marchese del grillo (io so io e voi non siete un ca@@o), sia il vero faro che guida chi ci governa. È anche censura per chi ha scelto di farsi governare così.