Come non esiste il moto perpetuo in fisica, così non esiste capacità di spesa senza prima la creazione di ricchezza reale.
Sono anni che le banche centrali d’Occidente mettono in campo misure “artificiose” per contenere gli effetti critici e stimolare la crescita, ma le misure straordinarie, se possono avere una qualche utilità nelle fasi acute di una crisi (per contenere i cali occupazionali, per stimolare la ripresa della crescita) quando prolungate oltre misura diventano una sorta di suicidio economico.
I Paesi meglio amministrati della UE hanno saputo accompagnare le misure straordinarie con provvedimenti normativi utili a creare le condizioni (rimuovere gli ostacoli) perché potesse esserci crescita delle attività economiche, quelli peggio amministrati hanno messo in campo politiche di spesa folli, castranti la crescita ma in grado di aumentare il debito a carico dello stato.
Mentre Paesi attenti al benessere REALE e diffuso della popolazione attuavano scelte mirate al contenimento della spesa pubblica improduttiva, concentrando gli investimenti in ciò che davvero potesse aiutare le imprese (efficienza dell’apparato pubblico, della scuola, infrastrutture essenziali, disponibilità ovunque di banda larga veloce, ecc.) in Italia i vari governi hanno proceduto coi proclami dai balconi, di mancetta in mancetta.
Cari Italiani che avete votato chi vi prometteva l’impossibile, chi ha fatto l’esatto contrario di ciò che era necessario fare, cicale ante litteram, ora non lamentatevi se con il ridursi (ovvio e inevitabile) delle misure straordinarie andiamo incontro ad anni che saranno molto difficili.
Non ci sono pasti gratis per nessuno, così come non ci sono “colpe di terzi” come i soliti cialtroni della politica hanno cominciato a gridare ai quattro venti, la colpa è solo delle scelte che sono state fatte nella cabina elettorale, grazie al conenso conquistato da chi si è fatto grande promettendo di spendere e poi spendendo, i soldi degli altri.