Mario Draghi in difficoltà su molti fronti, si scaglia contro i no-vax e li accusa di essere i primi responsabili dell’ondata pandemica.

Sarebbero loro  a  far diffondere  il morbo, epigoni degli ‘untori’ manzoniani.

Chi scrive è stato ben lieto di farsi iniettare la terza dose. Se ci vorrà una quarta fara’ anche quella e via cosí e è critico verso i no vax e chi li sostiene.

Ma non ha l’impudenza di  far carico a una minoranza ( 5/10%?) della popolazione, delle conseguenze della pandemia dipese soprattutto dall’impreparazione, dalle sciocchezze, dagli errori, dai secondi fini perseguiti dai piloti del vascello.

Quando una campagna vaccinale raggiunge il 80/90% della popolazione essa puo’ dirsi riuscita. Tutte, meno questa.

Domandarsi la ragione corrisponde a comprendere che la veritá sta altrove.

C’è stata una strategia non nuova per la perpetuazione di uno stato di ansia e di angoscia permanente.

Tecnica postdemocratica per stimolare l’abitudine alle limitazioni delle libertà, a accettare abnormità mai subite, collidenti con il buon senso e le comuni regole del convivere civile.

Protrarre nel tempo le limitazioni colpisce al cuore l’ossatura socioeconomica di un contesto per sua natura distante dal finanziarismo e dalla postdemocrazia.

Lo stato pandemico ha esteso il potere dei tecnici, divenuto metro di governo e ha relegato  le istituzioni assembleari a ruoli sempre più marginali.

Tutti scopi  basici per l ‘affermazione della postdemocrazia perseguita  dal governo dei migliori e financo da Conte e c. guidati da chi decise poi di esporsi in prima persona.

Secondo l’affabulatore, Mario Draghi, tutto questo va in soffitta, poiché i responsabili sarebbero altri:quelli della setta no vax.

Va pure nel dimenticatoio non aver provveduto a irrobustire in due anni le strutture sanitarie, il mancato investimento in assunzioni, posti letto, hub efficienti, terapie intensive, con danni importanti anche per i pazienti di altre patologie.

Va in cavalleria il mancato investimento in mezzi di trasporto, come non aver scavalcato le barriere verso l’uso pubblico transitorio del trasporto privato, ne’ aver programmato piani per la mobilità scolare e lavorativa.

Nel frattempo  si è continuato a diffondere la storytelling della resilienza, di piani, progetti senza che ancora sia circolato un euro su cose concrete.

Si è proceduto a deliberare bonus concettualmente errati e insignificanti nel quantum, nel mentre non è intervenuto nessun finanziamento apprezzabile   per le cose serie che servono al paese.

Per non parlare del niente cosmico sulla ricerca per le cure da affiancare ai vaccini.

A questo spettacolo deprimente s’è aggiunta un’informazione da paura. Pronta a scandalizzarsi per le sciocchezze no vax, ma non attenta alle sue, ai suoi perniciosi personaggi del virus- tv, ai bollettini di guerra permanente, alla depressione provocata dalle terrorizzanti tabelle che raccontano dati inutili.

Come la Chiesa di Roma quando era in difficoltà incolpava gli ebrei di qualche delitto, lasciandoli alle pubbliche rappresaglie e come é abitudine  degli USA cercare il Saddam di giornata per incolparlo di ogni misfatto, così Draghi – figlio di quei mondi-ha preso di mira i no vax.

Costoro delle responsabilità ce l’hanno ma infinitesime rispetto a chi siede nella stanza dei bottoni.

Questo crucifige non puo’ nascondere le responsabilità della postdemocrazia e dei suoi apostoli  che per i loro scopi e le loro incapacità’ compromettono salute, esistenze, sostanze, destini di un popolo che dovrebbe riconquistarsi un futuro e trovare motivazioni e energie per scacciare i mercanti dal tempio.